International Construction Costs 2021
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Ginevra in vetta alla classifica: la sua scalata è dovuta a una marcata rivalutazione del franco svizzero, di circa il 9%, e al crescente effetto delle normative sulle emissioni zero (la Svizzera, infatti, pur non facendo parte dell'UE, ha deciso di adottare la normativa nZEB). L'impatto della pandemia sul mercato edile svizzero è stato piuttosto contenuto, con una diminuzione della produzione di solo il 2%. Ciò nonostante, nel prossimo futuro, ci si attende un rallentamento generale, ed è difficile immaginare un ritorno ai livelli di lavoro pre-Covid prima di due anni. E le previsioni dicono che i prezzi non cambieranno per tutto il 2021.
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Al secondo posto troviamo Londra, che dopo aver concluso l'anno scorso in testa alla classifica, quest'anno è scesa di una sola posizione. Alle prese con la pandemia e con il nuovo scenario del post-Brexit, la capitale britannica ha ripreso l'attività edile, per quanto a ritmo ridotto. Secondo le nostre stime, i prezzi hanno subito un calo del 4%, compensato tuttavia da un pari rafforzamento di valore della sterlina nei confronti del dollaro. Le prospettive per il 2021 rimangono incerte, e il livello degli investimenti nel settore edile si assesta ancora sotto i livelli del 2019. Secondo le previsioni, i TPI resteranno fermi nel 2021 per poi riprendere a crescere dal 2022 e tornare a un normale 4-5% entro il 2023.
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Dopo un anno passato in sesta posizione, Copenaghen è riuscita a salire sul podio, sospinta al terzo posto da una discreta rivalutazione della corona danese nei confronti del dollaro (10% circa) e dall'introduzione di ulteriori requisiti di costruzione in relazione alle normative sugli edifici a energia quasi zero dell'UE. Il settore edile è stato interessato solo in parte dal lockdown: il movimento di lavoratori e materiali non si è interrotto, benché si sia verificato qualche ritardo nelle consegne di questi ultimi. Di conseguenza, la produzione ha subito una diminuzione di appena 0,5%, e dovrebbe tornare a crescere dell'1% nel 2021, grazie soprattutto al massiccio sostegno degli investimenti pubblici nei settori dell'energia e delle infrastrutture di trasporto. Secondo le nostre previsioni, i TPI si assesteranno al 2%.
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La new entry della classifica, la Norvegia, che conquista subito un ottimo piazzamento grazie a una forte rivalutazione del 7% della corona norvegese nei confronti del dollaro, naturale conseguenza degli alti standard norvegesi in termini di edilizia e livelli di costo. In Norvegia il settore edile ha fatto registrare nel 2020 una leggera crescita dovuta alle notevoli prestazioni dei cantieri di ingegneria civile, mentre i settori residenziale e commerciale hanno accusato di più il colpo. Nonostante la relativa stabilità della situazione, ci si aspetta un 2021 ancora caratterizzato dalle conseguenze a lungo termine della pandemia, che si tradurranno in investimenti poco vivaci e un livello di produzione piatto. Ciò nonostante, l'inflazione dei prezzi crescerà del 3% circa a causa dell'aumento dei costi di lavoro e materiali.
Oslo
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Come nel caso di Ginevra, anche Zurigo ha scalato la classifica grazie alla rivalutazione del franco svizzero e al crescente effetto delle normative sulle emissioni quasi zero. Nonostante la pandemia, il settore edile in Svizzera ha potuto celebrare il completamento di un progetto edile di importanza capitale: un centro polifunzionale situato nell'aeroporto di Zurigo. Si tratta di una tendenza che con ogni probabilità verrà confermata anche nel 2021, grazie ai molti investimenti dedicati alla ricerca e all'istruzione, e a tutti quegli stabilimenti che non hanno sospeso la propria attività nel 2020, continuando a lavorare per far fronte alla crescita della domanda, soprattutto nel settore farmaceutico.
Zurigo
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Solitamente ospite fissa sul podio, quest'anno New York sconta le conseguenze del crollo del dollaro nel corso della pandemia. La domanda e le attività edili sono state duramente colpite nel corso dell'ultimo anno, soprattutto per via delle restrizioni introdotte nel corso della prima ondata di Covid-19, quando tutti i cantieri non essenziali sono stati costretti a fermarsi per quasi tre mesi. La produzione edilizia è diminuita di quasi il 4% e a farne le spese sono stati in particolare il settore commerciale e quello della produzione di materiali. Situazione migliore per quanto riguarda le infrastrutture, con alcuni grandi progetti in corso d'opera, come ad esempio il Gateway Tunnel e la Second Avenue Subway. Le previsioni per il 2021, tuttavia, rimangono modeste: molti grandi progetti si avviano alla conclusione e quelli nuovi navigano ancora nell'incertezza. Ciò nonostante permane una leggera pressione inflazionistica, soprattutto nel mercato del lavoro, e i TPI dovrebbero comunque assestarsi sul 2-3%, a dispetto della diminuzione della domanda.
New York
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Dopo il quinto posto dell'anno scorso, a causa della caduta del dollaro, San Francisco perde due posizioni. L'attività edile è rimasta ferma per una sola settimana e ha potuto proseguire senza interruzioni per il resto dell'anno. Tuttavia, le stringenti procedure di sicurezza hanno avuto un impatto negativo sulla produttività, che si è tradotto in un calo del 4% della produzione a confronto con i livelli del 2019. San Francisco si conferma un mercato decisamente stimolante, e si prevede che grazie agli incentivi economici approvati dalla nuova amministrazione statunitense sarà possibile sbloccare molti progetti rimasti congelati, soprattutto nei settori residenziale e tecnologico. È probabile che i TPI raggiungeranno quota 5% già durante la ripresa.
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Una sfavorevole combinazione di recessione, temporaneo abbassamento della domanda e dollaro debole hanno spinto Hong Kong giù dal podio, portandola in ottava posizione. La riorganizzazione di parte della pubblica amministrazione nel quadro della gestione della pandemia da Covid-19 ha portato a una diminuzione delle concessioni di permessi per costruire, influenzando la produzione del settore privato. La remissione della domanda si è poi tradotta in una capacità inutilizzata di manodopera, dando vita a condizioni fortemente deflazionistiche. Sebbene si preveda una completa ripresa entro l'ultimo trimestre del 2021, a fare da traino saranno principalmente gli investimenti nel settore pubblico, ed è probabile che i TPI restino negativi per tutto il 2021, assestandosi sul 3% circa.
Hong Kong
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Dublino ha riconfermato la posizione dello scorso anno. Sottoposto a uno dei lockdown più duri in assoluto, il settore edile irlandese ha assistito per diversi mesi alla chiusura di tutti i cantieri non essenziali, eppure il mercato continua ad attrarre investitori. Si tratta di una situazione incoraggiante, riflessa dalle previsioni ottimistiche di molte aziende edili irlandesi, la maggior parte delle quali si aspetta una crescita dinamica nel secondo semestre 2021. Ovviamente, le sfide non mancano: con la progressiva riapertura dell'economia, ci vorrà tempo prima che la produzione dei materiali torni al 100% e il mercato del lavoro ritrovi il suo equilibrio. Ciò si tradurrà in una parziale pressione inflazionistica, che porterà i TPI a circa il 3%.
Dublino
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Macao ha subìto in maniera molto minore rispetto a Hong Kong l'onda d'urto causata dal Covid-19 nel 2020. Il carico di lavoro è sceso del 5% circa, ma la produzione nel settore pubblico è rimasta stabile. Con il progressivo miglioramento delle condizioni di mercato nella Greater Bay Area, che include Guangdong, Hong Kong e Macao, i prezzi sono addirittura cresciuti del 2-3% nel corso dell'anno. Di conseguenza, Macao ha guadagnato una posizione in classifica, posizionandosi al decimo posto dell'ICC 2021. Per il futuro, il governo intende sostenere la ripresa economica investendo nelle infrastrutture. Ci si aspetta che il settore edile ritorni ai livelli di attività pre-Covid entro il primo trimestre 2022. Nel corso del 2021 è attesa una generale stabilizzazione dei prezzi di costruzione, con un calo del 2% circa e un ritorno ai livelli pre-Covid.
Macao
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Amsterdam ha scalato ben 10 posizioni in classifica, balzando dalla 54° alla 43° posizione. L'effetto combinato delle normative sulle emissioni di nitrogeno introdotte nel 2019 e della pandemia da Covid-19 si è tradotto in un rallentamento di numerosi progetti, generando un calo del 2% del carico di lavoro. I prezzi hanno tuttavia continuato a salire, soprattutto per merito di una forte rivalutazione dell'euro nei confronti del dollaro USA (pari al 10%), e dell'introduzione delle normative sugli edifici a energia quasi zero. Per il 2021 ci si attende un ulteriore calo del 3% in termini di carico di lavoro, che con ogni probabilità si tradurrà in un calo dei TPI pari a circa il 3%.
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Il piano
in 5 punti
• Costruire una panoramica a 360° del valore che il tuo investimento ti può assicurare, sulla base
dei dati.
• Annotare i principali obiettivi e considerare quali sono i trade-off nella loro realizzazione, come
sostenibilità, produttività e innovazione.
• Dare priorità agli obiettivi e scegliere i fattori di valore necessari a sostenerli.
Capire il contesto: dare priorità agli obiettivi e stabilire il valore
• Costruire una visione olistica grazie alla quale tutte le parti del progetto contribuiscano al
risultato finale, identificando specifici requisiti e limiti funzionali.
• Sviluppare una comprensione dettagliata delle necessità e del rapporto diretto con i vantaggi
attesi e le implicazioni in termini di CAPEX/OPEX.
• Sviluppare un business case basato sui driver del valore, e creare un framework relativo al
valore.
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Definire i requisiti: unire i deliverable con i risultati
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approcci innovativi in grado di soddisfare al meglio i requisiti.
• Usare fattori di costo e di valore per affinare il progetto, con attenzione alla priorità da dare
all'investimento e all'efficienza di costruzione e di gestione.
• Definire la soluzione ottimale e aggiornare di conseguenza il framework relativo al valore.
Identificare le metriche da utilizzare per monitorare i progressi.
Ottimizzare le soluzioni: trovare il giusto equilibrio tra ciò che è imprescindibile e ciò che non lo è
• Analizzare le capacità della supply chain e capire i percorsi di realizzazione disponibili.
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fine di incentivare la catena del valore a sfruttare tecnologie, principi di produzione e
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vista tecnico, ma anche in termini di soft skill necessarie a facilitare e coordinare la
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• Monitorare in tempo reale i progressi e confrontarli con i vantaggi attesi, correggendo
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dei risultati e la garanzia di prestazioni a lungo termine.
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Misurare prestazioni e successo
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Definire i requisiti: anticipare le aspettative e raggiungere l'obiettivo
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soluzioni: trovare il
giusto equilibrio tra ciò che è imprescindibile
e ciò che non lo è
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confermando l'avvenuto conseguimento dei risultati e la
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che è imprescindibile
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