Riparare, non gettare
All’inizio del 2021, il Regno Unito, un numero crescente di paesi dell’Unione Europea e almeno 20 stati federali negli USA si sono impegnati ad approvare una legge per il “diritto alla riparazione”. Quali opportunità si presentano agli investitori con questa normativa?
La legge fa parte di una tendenza a più lungo termine volta a trovare soluzioni al problema dello spreco annuale dei consumatori. Oltre il 50% dei prodotti scartati dai consumatori é gettato via a causa di difetti e non perché inutilizzabile.
Questo fenomeno é particolarmente evidente nell’ambito dei beni elettronici di consumo, come lavatrici, elettrodomestici e apparecchi elettronici per uso personale. Secondo il Waste and Resources Action Programme (2011), il 23% dei rifiuti elettronici é ancora utilizzabile o richiede minime riparazioni.
Il diritto alla riparazione é in prima fila nell’intento di ridurre gli sprechi. Prolungando la durabilità dei prodotti, i consumatori contribuiscono alla riduzione non solo dell’uso delle risorse naturali, ma anche di sprechi inutili. Questo modello economico basato su condivisione e riparazione fa parte dell’economia orientata ai risultati, uno dei quattro temi che costituiscono la strategia Lombard Odier Natural Capital. La nostra ricerca ha identificato circa 190 società che ricadono in questa categoria.
Si stima che il
23%
dei rifiuti elettronici sia ancora utilizzabile
7.5Gt
di monossido di carbonio entro
il 2030
54
milioni di tonnellate di rifiuti elettronici
Oltre il
50%
dei beni scartati é difettoso ma ancora utilizzabile
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Quanto é grande il problema dello spreco evitabile?
Si stima che ogni anno siano prodotte 54 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, di cui solo il 17% viene riciclato, con la conseguente perdita di merci e materiali per un valore di USD 57 miliardi.
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17%
dei rifiuti elettronici viene riciclato
Ogni anno si producono
Solo il
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Fonte: Analisi LOIM, Oko-Institut/ The Economist (stime dei dati per gli anni 2012-2013)
Fonte: Analisi LOIM, Global e-Waste Monitor 2020
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Esistono già aziende produttrici che, per determinati prodotti, garantiscono il diritto alla riparazione per 10-15 anni. Secondo la Ellen MacArthur Foundation e Ecofys, questo approccio fondato sul recupero e riutilizzo e volto a evitare sprechi e ridurre l’estrazione di materiali naturali, crea un modello circolare, che potrebbe fare risparmiare 7,5Gt di monossido di carbonio entro il 2030 e stimolare la produttività di risorse del 3% all’anno.
Perché questo tema é investibile?
Le aziende che favoriscono il diritto alla riparazione conquisteranno quote di mercato e conserveranno la propria clientela. Alcune società di portata globale già assicurano la disponibilità di parti di ricambio fino a 10-15 anni dopo la data di interruzione della produzione di un prodotto.
L’economia basata su condivisione e riparazione appartiene al tema dell’Economia orientata ai risultati, che comprende circa 200 società potezialmente investibili. Gli altri tre temi sono la Bioeconomia Circolare, l’Efficienza di risorse e lo Zero waste (zero sprechi).
Con l’adozione del diritto alla riparazione, si risparmierebbero
Con l’adozione del diritto alla riparazione, si risparmierebbero