3000
e più giorni da campioni
Pur senza il netto dominio degli otto precedenti, la Juventus ha conquistato lo scudetto per il nono campionato consecutivo. Ecco un po' di numeri sulla “Nuova Vecchia Signora” e su questo ciclo incredibile.
La Signora
Nei 5 principali campionati nazionali europei nessuna squadra era mai riuscita a vincere per 9 anni consecutivi il titolo. Andiamo un po' a curiosare nei numeri del ciclo vincente più lungo di sempre del calcio italiano.
suona la nona
3011
810
251
675
235
143
174
257
68
97
i giorni consecutivi da CAMPIONI D'ITALIA (dal 6 maggio 2012)
i punti conquistati
le vittorie
i gol segnati (1,97 a partita)
i gol incassati (0,68 a partita)
i successi allo JUVENTUS STADIUM
(su 171 partite)
partite senza subire gol
le presenze di LEONARDO BONUCCI,
il giocatore più schierato
i gol di PAULO DYBALA
in questi 9 anni
i giocatori utilizzati
102 (2013/14)
86 (2017/18)
20 (2011/12 e 2015/16)
33 (2013/14)
0 (2011/12)
I record
del ciclo d'oro
JUVENTUS 2019/20
i numeri
VITTORIE
SCONFITTE
PAREGGI
26
5
7
partite
38
gol segnati
76
gol subiti
43
Punti conquistati
Più gol segnati
Meno gol subiti
Più vittorie
Meno sconfitte
Il Palmares della Juventus
3
36
13
8
1
2
1
2
2
Coppa dei Campioni/Champions League
Coppa delle Coppe
Coppa Uefa/Europa League
Coppa Intercontinentale/Mon. per club
Supercoppa UEFA
scudetti (+2 revocati)
Coppa Italia
supercoppa italiana
campionato Serie B
Da lusso a zavorra a elemento indispensabile. Dopo gli anni in cui sembrava essere sacrificabile, stavolta l'unico raggio di luce affidabile è stato lui, in una Juve alla ricerca di una nuova identità. Molto cresciuto nella continuità e nell'assumersi responsabilità quando conta. Più decisivo di Cristiano Ronaldo, se non si contano solo i gol.
Gli uomini chiave
Paulo Dybala
Mathis
de Ligt
Arrivare a 19 anni in una big europea, per giunta con l'età media più alta di tutte, non era per niente semplice. Il crack del ginocchio di Chiellini ha reso il suo ambientamento un velocissimo incubo. Lui ha incassato e si è silenziosamente dato da fare per adattarsi. Da gennaio in poi è stato il baluardo di una difesa mai così in difficoltà nell'era dei 9 scudetti. Ma è un merito, non una colpa.
Rodrigo Bentancur
Da quando è venuto fuori che il Pjanic che sognava Sarri (da 1584 tocchi di palla a partita) non esisteva, Rodrighino si è ritrovato a doversi caricare sulle giovani spalle buona parte del peso della manovra che non passava dai piedi del bosniaco. Promosso a pieni voti, sperando che le gambe reggano anche nel finale di stagione europeo.
1/3
2/3
3/3
Federico Bernardeschi
Stavolta la bocciatura è sonora. Quando è arrivato da Firenze le aspettative erano davvero alte, per un giocatore che per fisico e piedi avrebbe potuto fare sfracelli. Avrebbe potuto, però. Nella realtà Berna non ha mai trovato una vera collocazione, smarrendosi un po' alla volta con il passare del tempo. In questa involuzione avranno qualche responsabilità i tecnici che non lo hanno saputo fare rendere al meglio, ma lui dov'era?
1/3
Aaron Ramsey
Arrivato a parametro zero quando ancora Sarri era a Stamford Bridge, in teoria doveva essere un valore aggiunto per la sua dimensione verticale da mezzala offensiva. Non si è visto quasi mai, e le attenuanti fisiche reggono fino a un certo punto: chi lo ha preso doveva sapere della precarietà del suo fisico, visti i trascorsi.
2/3
DOUGLAS
COSTA
Il giudizio sul suo rendimento è grosso modo quello degli altri 2 anni in bianconero. Abbagliante quando riesce ad accendere la luce, ma gli riesce quasi sempre soltanto subentrando dalla panchina. Douglas rimane un – seppur meraviglioso – anarchico del calcio, la cui utilità nel sistema di Sarri non si è mostrata sfolgorante. E poi continua a rompersi troppo spesso.
3/3
Le delusioni
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