Come mostra il grafico precedente, l’apertura commerciale ha avuto un andamento alterno nel corso dei decenni.
Utilizzando il parametro del Fondo Monetario Internazionale per la globalizzazione, ovvero la somma delle esportazioni e delle importazioni di tutte le economie in rapporto al prodotto interno lordo globale, la globalizzazione è rallentata dopo la crisi finanziaria globale. Le aperture degli scambi commerciali che hanno fatto seguito alla fine della Guerra Fredda negli anni ’80 sembrano destinate a frantumarsi nella regionalizzazione. Non è un ritorno al nazionalismo degli anni ’30, ma una ricerca di una via di mezzo tra questo e un commercio globale senza restrizioni.
Tuttavia, si tratta di un cambiamento che potrebbe avere conseguenze significative per le condizioni macroeconomiche, i rendimenti e i rischi dei mercati finanziari. In effetti, generalmente si ritiene che un’economia meno aperta possa far prevedere un tasso di inflazione moderatamente più elevato, che andrebbe a ridurre la crescita globale. Sul versante positivo, la priorità attribuita all’economia verde da parte di tutti e tre i principali blocchi commerciali probabilmente accelererà la transizione verde.
Rallentamento della globalizzazione
Liberalizzazione
Tassi di cambio fissi
Guerre, protezionismo
Industrializzazione
L’accesa concorrenza tra le grandi potenze e i crescenti problemi di sicurezza stanno aumentando i rischi per la crescita economica e i rendimenti degli investimenti. I tre grandi blocchi commerciali del mondo si stanno chiudendo in se stessi, nel tentativo di favorire le proprie industrie strategiche.
Una nuova era: dalla deglobalizzazione alla regionalizzazione
mld USD
$2.000
Fonte: Reuters
– l’importo che il solo Congresso
degli Stati Uniti ha messo a disposizione negli ultimi due anni affinché l’America possa reindustrializzarsi, rafforzando la competitività e la sicurezza nazionale.
La politica industriale del Presidente Biden richiama le sovvenzioni cinesi per i settori strategici poste in essere fin dal 2015. Preoccupati dalla prospettiva di diventare non competitivi, i responsabili politici dell’UE si propongono di replicare i sussidi statunitensi.
L’apertura commerciale è rallentata dopo la crisi finanziaria globale.
Le ere della globalizzazione
Fonte: IMF
Somma delle esportazioni e importazioni come percentuale del PIL
60
50
40
30
20
10
0
2020
2000
1980
1960
1940
1920
1900
1880
Download the PDF
Presentano
+
SERIE OUTFRONT
Inoltre, nel 2022 ha imposto una vasta serie di controlli sulle esportazioni, allo scopo di ridurre l’accesso della Cina a determinati chip semiconduttori realizzati in qualsiasi parte del mondo con apparecchiature statunitensi, nel tentativo di rallentare i progressi tecnologici e militari di Pechino.
Fonte: Reuters
Come se l’enorme scala di questo intervento non fosse sufficiente, Biden ha scelto di mantenere i dazi contro la Cina imposti dall’amministrazione Trump.
Inizialmente, si tratta di un piano decennale per sviluppare rapidamente 10 settori high-tech, tra cui veicoli elettrici, tecnologia informatica e telecomunicazioni di nuova generazione, robotica avanzata e intelligenza artificiale. Secondo questa politica, viene fornito supporto diretto attraverso finanziamenti statali, prestiti a basso interesse, agevolazioni fiscali e altri sussidi ai produttori privilegiati in questi settori. L’importo esatto non è chiaro, ma secondo alcune stime esterne sarebbe di centinaia di miliardi di dollari.
La Legge europea sui semiconduttori, introdotta nel 2022, ha semplificato le normative per gli aiuti statali agli impianti di semiconduttori, con l’intenzione di erogare 17 miliardi di euro (15 miliardi di dollari) in ulteriori investimenti pubblici e privati entro il 2030. Ha inoltre introdotto lo Strumento per gli appalti internazionali, che limita l’accesso delle aziende extra-UE alle gare pubbliche se i governi degli altri Paesi non offrono alle aziende dell’UE un accesso simile. Recentemente, la Commissione europea ha aperto la strada a finanziamenti pubblici su larga scala per progetti verdi.
Fonte: Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina
Fonte: Reuters
Fonte: Reuters
Da parte sua, nel 2015 la Cina ha introdotto la sua strategia industriale “Made in China 2025”, con l’obiettivo di trasformare il Paese “da gigante della produzione a potenza della produzione mondiale” entro il 2049, l’anniversario del centenario della repubblica popolare.
Come terzo grande blocco economico, l’UE prevede di replicare i sussidi statunitensi nel tentativo di difendere la propria economia high-tech verde, ispirandosi proprio agli Stati Uniti.
Le iniziative della Cina sono finalizzate a raggiungere l’autosufficienza nel settore dei chip e a contrastare le mosse statunitensi volte a rallentare i suoi progressi tecnologici.
In risposta al CHIPS Act statunitense, sembra che la Cina stia lavorando a un pacchetto di supporto di oltre 1.000 miliardi di yuan (143 miliardi di dollari) per il suo settore dei semiconduttori.
Infrastructure Investment and Jobs Act, 15 novembre 2021
CHIPS and Science Act
25 agosto 2022
Inflation Reduction Act, 16 agosto 2022
Spesa complessiva del governo degli Stati Uniti
1.200 mld USD
2.000 mld USD
280 mld USD
400+ mld USD
La globalizzazione è decollata negli anni Cinquanta, dopo la Seconda Guerra Mondiale, per poi accelerare al momento della costituzione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 1995. Da allora la Cina ha superato gli Stati Uniti ed è diventata la più grande nazione commerciale.
Tuttavia, la globalizzazione è rallentata dopo la crisi finanziaria del 2008. Ora la guerra in Ucraina e l’aumento della concorrenza geopolitica minacciano di rallentarla ancora di più. Sebbene il commercio mondiale abbia raggiunto un record di 32.000 miliardi di dollari nel 2022, i principali blocchi commerciali si stanno chiudendo in se stessi, in nome della sicurezza e della competitività nazionale.
Fonte: UNCTAD estimate
Fonte: Lowy Institute
Fonte: Casa Bianca
Commercio globale rispetto a Stati Uniti e Cina
L’Infrastructure Act mette a disposizione 1.200 miliardi di dollari in 10 anni per strade, ponti e cavi per una nuova rete verde. Il CHIPS Act, che promuove la produzione di semiconduttori in America, stanzia 280 miliardi di dollari di spesa. Inoltre, l’Inflation Reduction Act prevede 400 miliardi di dollari di sussidi per la tecnologia verde nell’arco di 10 anni, che secondo alcuni analisti potrebbero aumentare.
Gli Stati Uniti mirano a riorganizzare la propria economia, limitando al contempo il commercio con la Cina e la Russia. Nel complesso, sono stati stanziati 2.000 miliardi di dollari.
1
I 3 grandi blocchi commerciali si chiudono in se stessi
Friend-Shoring
Collegando il commercio ai propri valori, ha dichiarato che gli Stati Uniti favoriranno ora “il friend-shoring delle catene di approvvigionamento verso i numerosi Paesi alleati” che condividono “un insieme di norme e valori sul modus operandi nell’economia globale”.
Source: Boston Consulting Group
Janet Yellen, il Segretario del Tesoro degli Stati Uniti, ha coniato un nuovo termine alla riunione del Consiglio Atlantico di Washington dell’aprile 2022: “friend-shoring” (ossia la rilocalizzazione nei Paesi alleati).
Flussi commerciali
Stanno avvenendo cambiamenti profondi nei flussi commerciali, in quanto gli alleati geopolitici intrattengono rapporti commerciali tra di loro.
L’aspetto più evidente riguarda il settore petrolifero e del gas: nel 2022 la Cina è diventata il maggiore acquirente di petrolio russo dopo le sanzioni occidentali e la decisione della Russia di tagliare le forniture di gas in Europa.
La Germania, il più grande consumatore europeo di gas, ha raggiunto un accordo per importare GNL dal Qatar dal 2026 e sta costruendo terminali di GNL galleggianti.
Fonte: Reuters
Fonte: Reuters
Fonte: Reuters
Nel frattempo, i maggiori consumatori europei di gas stanno acquistando questa materia prima dalla Norvegia, oltre a rivolgersi a fornitori internazionali di gas naturale liquefatto (GNL).
Nell’ultimo anno, Cina e India hanno pagato in renminbi, rupie e dirham degli Emirati Arabi Uniti le materie prime russe.
Fonte: Reuters
Fonte: Reuters
Brasile e Argentina hanno annunciato piani per un’unione valutaria, con l’obiettivo di aumentare il commercio e ridurre la dipendenza dal dollaro, sebbene molti economisti siano scettici.
Fonte: Reuters
Fonte: Reuters
L’India ha lanciato un meccanismo di liquidazione delle transazioni internazionali in rupie.
La Cina ha chiesto ai Paesi del GCC (Gulf Cooperation Council) di sfruttare appieno lo Shanghai Petroleum and Natural Gas Exchange per la liquidazione in renminbi degli scambi di petrolio e gas.
Dedollarizzazione?
Mentre il sistema del commercio globale si trasforma in diversi ambiti, stanno aumentando le insidie all’ordine monetario basato sul dollaro.
2
Verso un’alternanza tra frammentazione e regionalizzazione
Man mano che le grandi economie adottano forme di protezionismo, si creano blocchi commerciali basati sulle alleanze geopolitiche in materia di sicurezza e sulla regionalizzazione. Queste iniziative stanno già portando a una riorganizzazione dei flussi commerciali e a un aumento dei rischi di protezionismo.
L’attuale tendenza suggerisce un profondo riassetto della mappa del commercio globale.
Fonte: Boston Consulting Group
Fonte: Reuters
Restrizioni commerciali imposte per settore
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022
0
500
1000
1500
2000
2500
Numero di restrizioni
Beni
Investimenti
Servizi
Fonte: IMF
A buon mercato come i chip?
Sembra che gli Stati Uniti all’inizio del 2023 abbiano siglato un accordo con i Paesi Bassi e il Giappone per limitare le esportazioni di macchinari avanzati per la produzione di chip da società con sede in questi Paesi. Più in generale, i dati del database Global Trade Alert mostrano che i Paesi stanno imponendo un numero crescente di restrizioni commerciali, in particolare nei settori high-tech.
Fonte: Reuters
Per quanto riguarda i chip semiconduttori, a ottobre 2022 gli Stati Uniti hanno limitato le esportazioni verso la Cina di apparecchiature avanzate per la produzione di chip, nel tentativo di rallentare il progresso tecnologico cinese.
Aprile
2021
Aprile
2022
Aumento delle scorte lungo la catena di approvvigionamento
61
47
previsto a maggio 2020
80
Aprile
2021
Aprile
2022
Doppio approvvigionamento di materie prime
55
53
previsto a maggio 2020
81
Aprile
2021
Aprile
2022
Regionalizzazione della catena di approvvigionamento
25
38
previsto a maggio 2020
44
Fonte: Sondaggio McKinsey sui leader globali della catena di approvvigionamento ad aprile 2022
*Domanda: quali delle seguenti opzioni ha eventualmente adottato o iniziato ad adottare (fino ad oggi) per aumentare la resilienza della sua presenza sul mercato?
I responsabili delle catene di approvvigionamento modificano le proprie scelte
Implementazione del cambiamento della catena di approvvigionamento*, % di intervistati (n = 113)
La globalizzazione non è più quella forza potente, in particolare dal punto di vista disinflazionistico, che poteva essere cinque anni fa. E ha spinto i CEO a ripensare al modo in cui ottengono il loro accesso non solo alle materie prime, ma anche alla manodopera, e ancora una volta, a privilegiare soluzioni in cui hanno maggiormente fiducia e più vicine alle proprie sedi. L’approvvigionamento Just-in-time è ottimo, ma quello just-in-case potrebbe essere migliore”.
Rob Kaplan
Ex presidente della Federal Reserve Bank di Dallas
Catene di approvvigionamento Just-in-Time e Just-in-Case
Sono previste modifiche significative alle catene di approvvigionamento per aumentarne la resilienza, tra cui un aumento dei livelli di scorte e una diversificazione dell’approvvigionamento. Le aziende ricorrono a fornitori più vicini alle loro sedi e parlano sempre più di “re-shoring”, “on-shoring” e “near-shoring”.
Le aziende con catene di approvvigionamento internazionali stanno passando dal sistema “just-in-time” a quello “just-in-case” in risposta alle interruzioni delle crisi di Covid-19 e della guerra tra Russia e Ucraina.
Sovranità dei dati
Il numero di misure di localizzazione dei dati in vigore in tutto il mondo è più che raddoppiato nei quattro anni dal 2017 al 2021, secondo uno studio della Information Technology & Innovation Foundation, e sono allo studio numerose altre misure.
La sovranità dei dati sta diventando un problema importante correlato. Idealmente, nell’economia digitale i dati avrebbero dovuto viaggiare liberamente, ma i governi hanno iniziato a comprendere la loro importanza per il commercio nazionale, le forze dell’ordine e la sicurezza.
Nel 2017 35 Paesi avevano implementato 67 barriere di questo tipo. Nel 2021 62 Paesi avevano imposto 144 restrizioni.
2017
2021
0
20
40
60
80
100
120
140
160
144
62
35
67
Paesi
Misure di localizzazione dei dati
Quante volte i termini della catena di approvvigionamento sono stati menzionati nelle presentazioni aziendali
2018
2019
2020
2021
2022
0
100
200
300
400
500
600
700
800
Numero di menzioni
Re-shoring
On-shoring
Near-shoring
Fonte: IMF
In conclusione, se la spinta alla competitività economica e alla sicurezza nazionale porta a un passaggio da un processo di deglobalizzazione a uno di regionalizzazione, vi è il rischio di un impatto profondo sull’economia globale e sui portafogli di investimento. Per quanto riguarda l’entità dell’impatto, molto dipenderà dalla possibilità che i responsabili politici riescano a trovare un giusto equilibrio tra liberalizzazione del commercio senza restrizioni e protezionismo. L’unico aspetto positivo è la probabile accelerazione della decarbonizzazione.
OUR INVESTMENTS SHAPE TOMORROW TODAY
Learn More
Conclusione
Credo fermamente che stiamo vivendo in un periodo di intensa competizione tra grandi potenze... c’è un ramo dell’albero delle probabilità in cui questa competizione innescherà una gara globale, con un aumento degli investimenti pubblici in R&S e infrastrutture, dell’innovazione e della produttività locale, dello sviluppo della forza lavoro e un maggiore impegno per produrre e attrarre talenti e idee. Questo tipo di competizione globale produrrebbe ricadute positive a livello globale che si diffonderebbero in tutto il mondo e sosterrebbero un aumento della crescita tendenziale e una bassa inflazione, come abbiamo visto negli anni ’90. Queste premesse sono la base del nostro scenario dei ruggenti anni 2020, a cui assegniamo attualmente una probabilità del 5%, e sinceramente spero che sia troppo bassa, perché è uno scenario che rappresenta un mondo ideale.”
Daleep Singh
Chief Global Economist at PGIM Fixed Income
La fase di deglobalizzazione che ha iniziato ad accentuarsi con la pandemia di Covid-19 si sta intensificando in quello che è stato definito “un periodo di intensa competizione tra le grandi potenze”.
Allo stesso tempo, l’aumento del costo del capitale tenderebbe a generare rendimenti inferiori su investimenti come le azioni. In effetti, l’OCSE stima che la trasformazione verso catene del valore localizzate potrebbe portare a una diminuzione del PIL reale globale di oltre il 5%.
Se la deglobalizzazione dovesse portare a un livello di inflazione a medio termine moderatamente più elevato rispetto al 2% circa registrato da molte economie nei 10 anni precedenti la pandemia di Covid-19, ciò potrebbe portare alla diminuzione della crescita economica globale.
Fonte: OECD METRO database and simulations
Si è sempre creduto che ostacolare il commercio globale generi un costo in termini di crescita economica, e in questa occasione non vi è molta differenza, secondo i principali economisti. Infatti, la conseguenza della deglobalizzazione sarà “non solo un rallentamento della crescita, ma anche una significativa diminuzione dei redditi nazionali per tutte le economie, anche per quelle più grandi e diversificate”.
Così scrive Kenneth Rogoff, professore di economia e politica pubblica dell’Università di Harvard, che sostiene anche che la deglobalizzazione potrebbe “accentuare le pressioni inflazionistiche al rialzo per un periodo prolungato”.
Vincitori e perdenti della deglobalizzazione
Ad esempio, grazie alle tre leggi di Biden che iniettano 2.000 miliardi di dollari nella reindustrializzazione dell’America, a prosperare saranno le fortune delle aziende statunitensi che producono cavi, ponti, veicoli elettrici, strade e semiconduttori, al centro dell’attenzione di questo progetto.
Secondo l’analisi del Boston Consulting Group, le aziende statunitensi, europee e cinesi probabilmente ricorreranno sempre di più agli approvvigionamenti da questa regione.
Dal punto di vista geografico, la diversificazione delle catene di approvvigionamento potrebbe favorire il Sudest asiatico e l’India.
Tuttavia, ci sarebbero comunque vincitori e perdenti, aumentando la necessità di selezionare accuratamente gli investimenti per ridurre al minimo il rischio.
Analogamente, dovrebbero essere favorite le aziende che possono sfruttare al meglio l’adozione e l’integrazione della tecnologia nella loro produzione in modo da affermarsi come produttori a basso costo.
Allo stesso tempo, tuttavia, esiste il rischio che le aziende statunitensi con lunghe catene di approvvigionamento che si estendono in Cina possano essere penalizzate.
3
Implicazioni per le economie, gli investimenti e le emissioni di carbonio
2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
-800
-400
-200
0
-600
200
600
800
1000
1200
400
Nucleare
Rinnovabili
Previsione precedente (luglio 2022)
Carbone
Gas
TWh (Terawatt/ora)
Cambiamento globale su base annuale nella generazione di elettricità per fonte, 2019-2025
La crescita delle energie rinnovabili rallenta la generazione di combustibili fossili dal 2023 al 2025
Interventismo: la speranza verde?
Anche prima che i sussidi statunitensi entrassero in vigore, gli aumenti della capacità di energia rinnovabile in Cina e nell’UE indicano che le fonti di energia a basse emissioni (compreso il nucleare) sono destinate a coprire quasi tutta la crescita della domanda globale di elettricità entro il 2025, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia. Inoltre, si prevede che le emissioni globali di CO2 si stabilizzeranno fino al 2025, per poi iniziare a diminuire.
Fonte: Relazione sul mercato dell’elettricità 2023
Fonte: International Energy Agency
Fonte: PGIM
Infine, l’ondata di sussidi competitivi e la loro forte attenzione all’economia verde di domani rafforzeranno il settore delle energie rinnovabili, che sta già ampliando la propria capacità per effetto della riduzione dei prezzi del solare e dell’eolico.
La localizzazione potrebbe far contrarre le economie
Data l’incertezza sulle prospettive dei mercati azionari e obbligazionari, gli investitori potrebbero scegliere una strategia macroeconomica globale agile, selezionando posizioni lunghe e corte in attività meno correlate al mercato complessivo, tenendo conto dei profondi cambiamenti del sentiment o delle aspettative del mercato. Tale strategia fornirà la flessibilità necessaria per reagire in modo agile al variare delle condizioni.
Fonte: The Information Technology & Innovation Foundation
Fonte: PGIM
Ma il Sudest asiatico potrebbe beneficiare del nuovo riassetto della mappa commerciale, poiché potrebbe registrare un aumento significativo degli scambi con tutte le parti: Stati Uniti, Cina, Giappone e UE. Il commercio della regione con la sola Cina potrebbe aumentare di 438 miliardi di dollari nel periodo previsto.
Aumento del commercio tra Sudest asiatico e Cina entro il 2031
+438 mld USD
Inoltre, gli sforzi del governo degli Stati Uniti per promuovere la produzione locale e diversificare le catene di approvvigionamento porteranno a una diminuzione del commercio con la Cina di 63 miliardi di dollari entro il 2031, secondo le previsioni del Boston Consulting Group.
Diminuzione del commercio tra Stati Uniti e Cina entro il 2031
-63 mld USD
Una tendenza ancora più importante è che, man mano che l’Europa occidentale si affranca dal petrolio e dal gas russo, il commercio UE-Russia dovrebbe diminuire di 262 miliardi di dollari tra il 2023 e il 2031, sempre secondo il Boston Consulting Group.
Diminuzione del commercio tra Unione Europea e Russia entro il 2031
-262 mld USD
Passa il mouse sopra le regioni per leggere
Download the PDF
economie-investimenti
Frammentazione
blocchi commerciali
Introduzione
Download the PDF
economies-investments
fragmentation
trading-blocs
INTRO
Download the PDF
economies-investments
Frammentazione
blocchi commerciali
Introduzione
Download the PDF
economie-investimenti
Frammentazione
blocchi commerciali
Introduzione
Presentano
+
SERIE OUTFRONT
1880
1900
1920
1940
1960
1980
2000
2020
0
10
20
30
40
50
60
Sum of exports and imports as a percent of GDP
Wars, protectionism
Fixed exchange rates
Liberalization
Industralization
Slowbalization
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022
0
500
1000
1500
2000
2500
Number of restrictions
Goods
Investment
Services
2018
2019
2020
2021
2022
0
100
200
300
400
500
600
700
800
Number of mentions
Reshoring
Onshoring
Nearshoring
Source: IMF
April
2021
April
2022
Increasing invetory along the supply chain
Supply chain change implementation*, % of respondents (n = 113)
How global supply chain leaders are shifting focus
61
47
planned in May 2020
80
April
2021
April
2022
Dual sourcing of raw materials
55
53
planned in May 2020
81
*Question: Which of the following options (if any) have you already taken or initiated (since date) to increase your footprint resilience?
April
2021
April
2022
Regionalizing the supply chain
25
38
planned in May 2020
44
Argentina
Australia/New Zealand
Brazil
Canada
China
Germany
European Union
Italy
Indonesia
India
Japan
Korea
Mexico
United Kingdom
France
-2.9
-12.2
-5.1
-2.6
-13.1
-2.5
-8.8
-5.1
-3.2
-4.2
-1.1
-3.2
-3.9
-7.4
-5.9
-8.3
-33
-12.5
-18.4
-30
-15.2
-19.6
-9.6
-9
-7.4
-18.6
-14.8
-21.8
-22.5
-26.8
-3.2
-13.4
-5.6
-2.4
-15.1
-2.5
-8.6
-5.4
-3.5
-4.4
-3.8
-0.7
-4.8
-9.1
-8.2
-13.5
-24.4
-9.9
-23.4
-25
-16
-21.7
-11.4
-9.6
-7.9
-21.3
-11.4
-20.4
-24.1
-23.1
Policy Rates
House Price to Income Ratio
House Prices
Import demand % change
Policy Rates
House Price to Income Ratio
House Prices
House Prices
2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
2019
2020
2021
2022
2023
2024
2025
-800
-400
-200
0
-600
200
600
800
1000
1200
400
Nuclear
Renewables
Previous forecast (July 2022)
Coal
Gas
Twh
Fonte: Calcoli del Lowy Institute, database delle statistiche sulla direzione commerciale dell’FMI
LA GUERRA COMMERCIALE TRA CINA E STATI UNITI
CHI DOMINA IL COMMERCIO GLOBALE?
Chi è il maggiore partner commerciale?
Nessun dato
Uguale
Cina
Stati Uniti
Ascolta in inglese
La localizzazione potrebbe far contrarre le economie
Paese/Regione
Variazione % della domanda di esportazioni
-8,3
-33
-12,5
-18,4
-30
-15,2
-19,6
-9,6
-9
-7,4
-18,6
-14,8
-21,8
-22,5
-26,8
Variazione % della domanda di importazioni
-13,5
-24,4
-9,9
-23,4
-25
-16
-21,7
-11,4
-9,6
-7,9
-21,3
-11,4
-20,4
-24,1
-23,1
-2,9
-12,2
-5,1
-2,6
-13,1
-2,5
-8,8
-5,1
-3,2
-4,2
-1,1
-3,2
-3,9
-7,4
-5,9
Variazione % del PIL reale
Variazione % della produzione nazionale
-3,2
-13,4
-5,6
-2,4
-15,1
-2,5
-8,6
-5,4
-3,5
-4,4
-3,8
-0,7
-4,8
-9,1
-8,2
Argentina
Australia/Nuova Zelanda
Brasile
Canada
Cina
Germania
Unione Europea
Italia
Indonesia
India
Giappone
Corea
Messico
Regno Unito
Francia
Ascolta in inglese
Fonte: Calcoli del Lowy Institute, database delle statistiche sulla direzione commerciale dell’FMI
LA GUERRA COMMERCIALE TRA CINA E STATI UNITI
Wer ist der größte Handelspartner?
Nessun dato
Uguale
Cina
Stati Uniti